La foresta rappresenta, in senso stretto, l’opposto – cioè l’altro radicalmente diverso dalla sfera costruita – del suolo occupato da un edificio o da una intera città. Temuta e nel con-tempo ricercata per le sue qualità primordiali, la foresta è percepita ancora ai nostri giorni come un territorio eterotopico, un luogo di libertà e di resistenza, insomma, come un “anywhere out of the world” raggiungibile e riparatorio.
Il medium che abbiamo scelto per indagare le modalità di un dialogo con la foresta, nonché la possibilità di immedesimarsi nel suo regno così diverso dalla sfera edificata, è quello di una trattatistica che è riuscita ad associare elementi iconici e verbali. Dal Rinascimento in poi, libri e incisioni hanno affrontato oltre al problema della tutela e dell’utilizzo della foresta anche quello della sua rappresentazione, di per sé impossibile data l’estensione tri- se non quadrimensionale dell’oggetto.
Le pubblicazioni esposte nella mostra hanno contribuito a costituire, secolo dopo secolo, una coscienza della foresta in quanto fenomeno interdisciplinare. Saggi amministrativi, teorie commerciali e protoecologiche, prose poetiche, diari e manuali formano un intertesto che va studiato, innanzitutto alla luce dell’odierno e spesso semplicistico culto degli alberi e dei boschi, specialmente di quelli urbani.
In occasione della mostra è stato realizzato un catalogo illustrato con dettagliate descrizioni bibliologiche e bibliografiche.
Vernissage: martedì 3 dicembre 2024 ore 18:00